Essere conosciuto nel mondo come il più grande calciatore di talento che il calcio abbia mai avuto è cosa rara, bellissima ma a suo tempo anche ingombrante.
Essere conosciuto nel mondo come il più grande calciatore di talento che il calcio abbia mai avuto è cosa rara, bellissima ma a suo tempo anche ingombrante.
Ho gli incubi. Ce li ho da quando so di aver vinto tutto.
Arrivano all’improvviso.
Mi sveglio di soprassalto convinto di non aver ancora conquistato l’oro alle Olimpiadi di Rio.
Peggio.
Di non potercela fare e di deludere tutti coloro che per troppi mesi l’avevano dato per scontato. Mi succede perché vincere quella medaglia era diventata per gli altri una semplice formalità e per me una questione di vita o di morte.