Il Record del mondo di Shizo Kanakuri

Cosa serve per fare un record del mondo?

Una distanza o disciplina, un tempo o un punteggio ed uno o più atleti.

E la combinazione tra talento, coraggio, perseveranza e sorriso.

La distanza di cui parliamo oggi è più corta di quella a cui siamo abituati, anche se rimane la distanza principe di tutte le Olimpiadi. Più corta di un chilometro e novecento novanta cinque metri.

Nel 1912 accade questo. La maratona più strana al mondo.

Un giovane atleta di nome Shizo, che poi verrà considerato il padre della maratona giapponese, riesce a partecipare alla maratona Olimpica attraverso una “colletta”.

Partecipano tutti. Dagli studenti, ai professori addirittura partecipa Kanō Jigorō, che in quel momento è il preside della scuola, poi università, di Tokyo. Un preside che ha anche il peso di essere il fondatore del Jūdō.

Vengono raccolti 2.000 yen, che oggi avrebbero il valore di 154.000 euro

Una colletta provvidenziale che permetterà al giovane Shizo di percorrere la distanza in treno tra Shinbashi e Stoccolma in un tempo record di oltre 18 giorni.

Tempo record? Ma non sono tanti 18 giorni?

Cosa è tanto e cosa è poco?

Quasi un mese dopo il suo arrivo a Stoccolma, Shizo partecipa alla gara della maratona.

Le condizioni meteorologiche sono particolarmente difficili, la data è quella del 14 luglio 1912, data l’elevata temperatura (32 °C) e soprattuto della sitazione connessa all’assenza di ristori durante la corsa. Il regolamento dell’epoca non li prevede.

Un regolamento molto rigido che addirittura porterà il portoghese Francisco Lázaro a perdere la vita a causa della disidratazione.

Ma Shizo parte.

La sua migliore prestazione di circa due ore e trentadue minuti era la migliore prestazione mondiale dell’epoca.

Un predestinato a vincere quella maratona.

Shizo tiene un buon ritmo posizionandosi alla testa della corsa e correndo accanto al sudafricano Mc Arthur. Ma dopo trenta chilometri accade qualcosa di strano.

Shizo è assetato e cede all’offerta di uno spettatore che gli porge un bicchiere di succo. La storia è in diatriba se fosse di arancia o di lampone, ma poco importa.

In quel succo Shizo trova la risposta al caldo afoso, alla spossatezza, alla disidratazione. Sorseggiando quella bevanda fresca nel giardino di quello spettatore si lascia andare, dice la storia alla sua stanchezza e si prende un attimo per riposare.

Il suo riposo dura troppo.

Quando si risveglia dal suo essersi addormentato la gara è finita da tanto tempo. Giudici, polizia e tanti lo cercano a lungo senza trovarlo e viene dichiarato scomparso.

Su cosa accadde dopo ci sono versioni contrastanti e sovrapposte ad un periodo di guerra che non aiuta.

Shizo gareggierà nella maratona dei giochi olimpici di Anversa 1920, arrivando al 16º posto e a quella di Parigi 1924 che non concluderà.

Ma il bello deve ancora venire.

Nel 1962 un giornalista della televisione svedese, incuriosito della storia, venne mandato in Giappone per scoprire che fine avesse fatto il maratoneta scomparso.

Insegnava geografia nella sua città natale.

Qui il colpo di genio.

In occasione del 55º anniversario dei Giochi olimpici Shizo venne invitato a Stoccolma per concludere la sua Maratona. Erano passati quasi 55 anni.

Shizo ne aveva settantasei.

Shizo ritorna a Stoccolma, ritorna a quel succo e a quel momento. E da li riprende a correre da dove, oltre cinquanta anni prima, si era fermato.

Shizo corre e ferma il cronometro su un tempo irripetibile.

Il record del mondo della maratona più lunga.

54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti, 23 secondi.

Era scomparso quando era detentore della migliore prestazione mondiale, e ricompare facendone stabilire un’altra.

Quando ho letto per la prima volta questa storia ho fatto un pensiero.

Nella mia mente si fissa l’idea che non è mai tardi per finire quello che si è iniziato, per portare a termine la propria gara, qualunque sia il proprio tempo.

Andare fino in fondo fa la differenza.

Sempre.

Nel mondo, Eliud Kipchoge ha corso più veloce di tutti fino ad ora e Shizo Kanakuri ha corso fino alla fine.

Quale è la tua maratona che hai interrotto?
Quale è la gara che vuoi portare a termine?

Cos’è che ha nascosto al tua pelle azzurra fino ad ora?

LA PELLE AZZURRA

lo sport è uguale.