Caro Alex, oggi sarebbero iniziate le paralimpiadi.
In questo periodo in cui a raccontiamo di un Olimpiade unica, il nostro pensiero va a te.
La tua forza si sente forte e chiara come se guardassi già altro, verso lo stesso Tokyo che sarà nel 2021.
Abbiamo letto di un video fatto da atleti paralimpici su di te Alex qualche tempo fa, intitolato #ForzaAlex. Aspettavamo oggi per pubblicare questo pensiero.
Pubblicarlo all’inizio di qualcosa, è guardare avanti.
Le note quelle dei Queen che cantano “Don’t stop me now”.
Emblematico.
Cerchiamo di leggere il significato che possa avere ora.
Sorridendo al pensiero e tenendolo per noi.
Te lo diremo a voce.
Ti diamo del tu come abbiamo fatto la prima volta che ti abbiamo conosciuto.
Io esordii: “Piacere siamo Alessandro Melchionna e Sara Haeuptli di la pelle azzurra”
Te rispondesti: “io, Alex Zanardi”
Cercai di stemperare sorridendo: “lo so …”
E tu colpisti: “io non lo sapevo”
E sorridesti.
Di poche parole, ma di quelle essenziali.
Appena arrivati fu facile trovarti, eri lì per terra a sistemare le bike per tutti.
A disposizione dei tuoi atleti.
A trasmettere ciò che hai imparato con il sudore.
Bellissimo insegnamento.
In tutto il tempo a Padova non ti abbiamo mai visto prendere spazio, ma sempre lasciarlo ad ognuno di loro.
Guardavamo ed imparavamo.
Poi quel momento in cui ti sei avvicinato.
Avevamo spiegato a tutti i tuoi atleti, quello che avremmo fatto e dato, l’opportunità che doniamo nel nostro piccolo al talento sportivo italiano, nell’ottica di come hai fatto tu da anni.
Sottovoce hai trovato e trasmesso a noi, parole meravigliose e di grande responsabilità.
Sorprendendo le nostre orecchie e la nostra anima.
È lì che ti abbiamo fatto una promessa.
Le promesse le manteniamo sempre.
Abbiamo incontrato 8 tuoi atleti, abbiamo condiviso con loro tanto e tanto continueremo a condividere verso Tokyo e oltre.
Dalle loro parole capiamo di essere sulla strada giusta, ma non smetteremo mai di continuare ad imparare.
Le promesse le manteniamo sempre.
Non amiamo chiedere, ma oggi ci sentiamo di fare un’eccezione.
Strapparti una promessa.
Una promessa da te, che abbia il sapore di queste parole: “Don’t stop me now”.
Quando in una gara ti accorgi di avere dato tutto, ma proprio tutto, tieni duro ancora cinque secondi, perché è lì che gli altri non ce la fanno più.
Alex Zanardi
Ancora cinque secondi, Alex.
Ed ancora cinque.
Cinque secondi alla volta.
Ti aspettiamo, e anche oggi, come abbiamo fatto in quei giorni salutandoci, al tuo “grazie” che percepiamo nell’aria volto non solo a noi ma soprattutto a chi ti sta vicino fisicamente, rispondiamo allo stesso modo:
“grazie a te”.
Alessandro e Sara.